Sicurezza del trapianto intramiocardico di cellule staminali CD34+ per angina intrattabile


Un numero crescente di pazienti con malattia coronarica presenta angina che risulta refrattaria alla terapia medica e, non rientra nei criteri per la rivascolarizzazione.
Studi preclinici hanno indicato che le cellule staminali CD34+ inducono rivascolarizzazione nel miocardio ischemico.

Hanno preso parte allo studio, coordinato da Douglas W Losordo della Northwestern University a Chicago, 24 pazienti ( 19 uomini e 5 donne, di età compresa tra 48 ed 84 anni ) con angina di classe 3 o 4 secondo CCS ( Canadian Cardiovascular Society ).

I pazienti erano sottoposti a trattamento medico ottimale e non erano candidati alla rivascolarizzazione meccanica.

I pazienti hanno ricevuto il fattore G-CSF ( Granulocyte-Colony Stimulating Factor ) per 5 giorni, con leucaferesi al 5° giorno.

Il dosaggio totale di cellule è stato distribuito in 10 iniezioni intramiocardiche.

I pazienti dovevano avere un defibrillatore cardioverter impiantabile oppure un defibrillatore portatile LifeVest.

L’iniezione intramiocardica salina o di cellule non ha prodotto un aumento dei livelli degli enzimi cardiaci, perforazione o effusione pericardica.

L’iniezione intramiocardica non ha prodotto infarto miocardico, tachicardia ventricolare o fibrillazione ventricolare.

Un paziente con una storia di morte cardiaca improvvisa / tachicardia ventricolare / fibrillazione ventricolare è andato incontro a tachicardia ventricolare indotta da catetere durante il mappaggio, ed ha richiesto cardioversione.

E’ stato osservato un trend a favore dei pazienti trattati con cellule CD34+, rispetto al placebo, riguardo alla frequenza dell’angina, l’impiego di Nitroglicerina, durata dell’esercizio fisico e classe CCS. ( Xagena_2007 )

Losordo DW et al, Circulation, 2007; 115: 3165-3172



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