Cardiopatia ischemica: la terapia con cellule del midollo osseo migliora la sopravvivenza e induce miglioramento dei parametri cardiaci


Nonostante la rapida introduzione in clinica e il diffuso entusiasmo, i benefici terapeutici del trapianto di cellule adulte del midollo osseo ( BMC ) in pazienti con cardiopatia ischemica continuano a rimanere controversi.

Una sintesi dei dati disponibili è fondamentale per apprezzare e sottolineare il vero impatto di questo promettente approccio.

Sono stati inclusi in una analisi 50 studi ( 2.625 pazienti ), identificati da ricerche nelle banche dati fino a gennaio 2012.

Rispetto ai soggetti di controllo, i pazienti trattati con cellule del midollo osseo hanno mostrato una maggiore frazione di eiezione ventricolare sinistra ( 3.96%; P minore di 0.00001 ) e una più piccola dimensione dell'infarto miocardico ( -4.03%; P minore di 0.00001 ), volume telesistolico del ventricolo sinistro ( -8.91 mL; P minore di 0.00001 ), e volume telediastolico del ventricolo sinistro ( -5.23 mL; P minore di 0.0001 ).

Questi benefici sono stati notati indipendentemente dal disegno dello studio ( studio randomizzato controllato vs studio di coorte ) e dal tipo di cardiopatia ischemica ( infarto miocardico acuto rispetto a cardiopatia ischemica cronica ) e si sono mantenuti durante il lungo periodo di follow-up.

È importante sottolineare che, la mortalità per tutte le cause, la mortalità cardiaca, e l’incidenza di recidiva di infarto miocardico e di trombosi dello stent sono state significativamente inferiori nei pazienti trattati con cellule di midollo osseo, rispetto ai soggetti di controllo.

In conclusione, il trapianto di cellule adulte del midollo osseo migliora la funzione ventricolare sinistra, la dimensione infartuale e il rimodellamento nei pazienti con cardiopatia ischemica, rispetto alla terapia standard, e tali benefici persistono nel follow-up di lungo periodo.
Il trapianto di cellule del midollo osseo riduce anche l'incidenza di mortalità, la recidiva di infarto miocardico e la trombosi dello stent nei pazienti con cardiopatia ischemica. ( Xagena_2012 )

Jeevanantham V et al, Circulation 2012; 126: 551-568

Link: BioHeart.net

Link: MedicinaNews.it

Cardio2012